Questo disco è figlio della rabbia, trasuda voglia di rivalsa e determinazione.
La sua storia inizia circa un anno fa, dopo essere stato per tre volte a Milano negli uffici dell’etichetta che per il mio album precedente mi aveva messo sotto contratto lanciando il disco “Uomo di Prestigio” attraverso una strategia promozionale che faceva leva esclusivamente sul mio essere “meticcio” o “rapper di seconda generazione” , etichetta che mi hanno attaccato, che non sopporto e che faccio ancora fatica a levarmi di dosso.
Nei comunicati stampa si è parlato di “Rap etnico”, genere musicale che non esiste. Io già storcevo il naso, ma non è facile reagire quando si passa da un giorno all’altro da essere degli artisti sconosciuti ad essere su tutte le pagine dei giornali e realizzare videoclip da ventimila euro e soprattutto venendo da una famiglia povera e disastrata come la mia. Cosa che mi ha portato a vedere la mia possibilità di firmare un contratto con una major come una “meta” da raggiungere o la possibile “svolta”. Già sognavo di comprare una casa a mia madre e ripagarla di tutto quello che aveva fatto per me nella vita, ma non è andata proprio così.
Dopo essere stato in riunione con vari discografici che dicevano cose tipo “Questo tuo nuovo album devi andare a registrarlo in Francia” ed io chiedevo stupito (non nascondendo il piacere di andare a registrare un disco a Parigi, ma dubbioso sulle reali motivazioni) “Perché devo registrarlo in Francia??”..”Perche’ in Francia ci sono le banlieue e potrebbe essere una notizia interessante da dare ai giornalisti in Italia”. Stavamo già parlando del budget stanziato, dei tempi di realizzazione e di uscita del mio secondo album. Insomma, era tutto apposto ed io stavo già iniziando a contattare i miei vari collaboratori per entrare in studio e mettermi al lavoro. Ma ad un certo punto hanno iniziato a non rispondere più alle email che inviavo e vedevo che iniziavano ad essere sempre meno raggiungibili.
Non avevo ancora firmato il nuovo contratto e questa situazione di stallo, durata qualche mese, iniziava a farmi stare male. Finchè un bel giorno, dopo vari tentativi da parte mia di sapere quale fossero i prossimi passi da fare insieme, mi è stato comunicato telefonicamente che c’erano stati dei problemi a livello aziendale e che, visto il cambio improvviso della dirigenza, il mio nuovo disco era stato cancellato dai loro prossimi progetti. Poi la struttura ha avuto vari problemi con conseguenti licenziamenti del personale e diciamo che le stesse persone che pochi mesi prima si stavano occupando del mio lavoro rischiavano di perdere il loro posto in azienda.
La delusione è stata forte e per i primi giorni ho rischiato davvero di cadere in depressione, ma avendo vissuto esperienze negative molto più forti di questa ed essendo abituato a reagire con forza ai colpi bassi della vita ho trasformato questa esperienza in un occasione per dimostrare al mondo e soprattutto a me stesso quanto valgo e che nulla può fermarmi, da questo il titolo “Paura di nessuno”.
Da lì lo scatto è stato breve. Ho iniziato a contattare tutte le persone che precedentemente avevano lavorato con me. Primo tra tutti E Money, c.e.o. della Prestigio Records e mio grande amico che mi ha sempre supportato e c’è sempre stato anche quando ero veramente all’inizio. Difatti il mio album “Uomo di Prestigio” era pronto per uscire con la sua struttura molto tempo prima dell’arrivo della major e nei nostri programmi di certo non c’era la decisione di far uscire Shimi come primo singolo. E, per dirla tutta, il pezzo “Straniero nella mia nazione” (che è l’unico nell’album che tratta direttamente temi legati alle seconde generazioni di immigrati) è stato registrato e aggiunto dopo aver chiuso il nuovo accordo discografico. Non posso dire che mi hanno “costretto” a scriverlo, ma semplicemente ho fiutato l’occasione e sono stato al gioco visto che penso sia legittimo avere il sogno di poter vivere di quello che ami e in questo caso la mia voglia di “viverci” mi ha annebbiato la vista facendomi fare scelte poco ragionate.
Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che hanno lavorato a questo mio nuovo disco. Gli artisti presenti nei brani, che non sono dei semplici featuring come è successo in passato, ma vere e proprie collaborazioni nate insieme e soprattutto nate da una stima reciproca a livello artistico e umano. I fotografi, produttori musicali e soprattutto giornalisti di cui avevo custodito i contatti in vista di un futuro bisogno di “esposizione” a livello indipendente, mettendo tutti al corrente di questa cosa e la mia sorpresa più grande è stata quella di aver creato intorno a me un team di professionisti che ha lavorato con cuore e passione al progetto senza pretendere nulla in cambio a parte il piacere di lavorare insieme e soprattutto credendo fermamente in me e nel mio progetto.
Posso citare Ceasar, produttore di fama internazionale che ha curato tutta la parte musicale del mio disco. Un talento ineguagliabile che ha messo anima e corpo nel creare il suono ideale per realizzare questo mio secondo disco. Senza tralasciare professionisti del settore come Angelo di Pietro, fotografo di fama nazionale che mi segue da anni. O Simone Pellegrini, regista di videoclip della “The Mob Productions”. Per finire a “Iena studios”, la società che ha avuto l’idea e ha realizzato tutta la parte grafica del mio album.
Ecco, proprio la copertina è uno degli aspetti simbolici più evocativi del mio disco e cito una rima estratta dalla canzone “Cose da dire” che rappresenta lo spirito che c’è dietro: “Ho ucciso il mio personaggio, sono morto e risorto”. Nella copertina ci sono due Amir: quello di “Uomo di prestigio”, che viene raggiunto da un proiettile sparato dal “nuovo Amir”, che è quello di oggi che sta scrivendo queste parole.
Ho dovuto recuperare gli stessi vestiti che indossavo in copertina nel disco precdente e realizzare le foto è stato veramente divertente. Essere ucciso da se stessi non capita tutti i giorni!
Purtroppo nel mese di Maggio è venuta a mancare improvvisamente mia mamma e la mia volontà è quella di dedicare a lei questo disco per dimostrarle di aver messo al mondo uno dei rapper e soprattutto degli uomini più determinati sulla faccia della terra. Il mio disco è dedicato a lei e a tutte le persone che come me fanno fatica ad ottenere risultati, ma che trovano proprio in queste difficoltà la linfa vitale che li spinge ogni giorno ad andare avanti.
Amir
“Paura di Nessuno” – 5 Dicembre 2008 nei negozi